La qualità del vino – aprile maggio giugno 2012

Dalla rivista “Oinos” – di  G. Soldera

Sono passati pochi mesi dall’ultimo articolo che ho pubblicato e gli eventi hanno travolto e stravolto la scena politico – economico – finanziaria (e spero anche morale – sociale) dell’intera Europa e specialmente dell’Italia.

La situazione politico-economica europea, ma soprattutto italiana, è gravissima, malgrado le rassicurazioni delle autorità, si capisce che i nodi economici stanno venendo al pettine e che i nostri creditori del debito pubblico sono pronti a escutere il loro credito, non fidandosi più delle parole che, per tanti anni, abbiamo loro propinato.

Certamente la classe politica, in pochi recenti giorni, ha dato esempi di incapacità assoluta, che sicuramente hanno aggravato, in senso negativo, la credibilità dell’Italia:

1) Il Senato della Repubblica ha negato l’arresto del senatore De Gregorio, dopo che la commissione competente del Senato aveva accolto la richiesta della Magistratura per l’arresto; le accuse della Magistratura sono gravissime; i voti sono stati 169 contro l’arresto e 109 a favore, 16 astenuti: risulta evidente, dallo scarto di 60 voti (la votazione si è svolta con voto segreto su richiesta del PDL), che una parte dei senatori dei partiti che erano a favore all’arresto hanno votato contro.

2) La mozione di sfiducia contro il governatore della Lombardia, Roberto Formigoni, è stata respinta con i voti a Suo favore della Lega Nord; ma è risultato che il firmatario della mozione di sfiducia, esponente del PD, non ha votato la Sua mozione perché era in ferie all’estero: credo che ogni commento sia superfluo.

3) Le Camere hanno nominato, per sette anni, i componenti delle authority (dividendo i posti tra i partiti) per la “Privacy” e per la “Garanzia delle Comunicazioni”, ente di grandissima importanza per “asta frequenze, copyright sul web, nuova rete in fibra ottica, ultimo miglio della rete Telecom, televisioni, ecc…” e ciò in barba alla legge che dice: “I componenti di ciascuna autorità sono scelti fra persone dotate di alta e riconosciuta professionalità e competenza del settore”.

4) Il commissario prefettizio, che ha sostituito a Parma il sindaco, sino all’elezione del nuovo mandato del mese scorso, ha indicato in un miliardo e duecentodiciannove  milioni di euro il deficit del comune di Parma: il nuovo Sindaco, eletto col movimento 5 Stelle, avrà così sulle spalle un peso enorme e, a mio avviso, troverà molte difficoltà a nominare gli assessori che l’aiuteranno ad affrontare problemi così gravi.

5) Un importantissimo uomo politico ha lanciato un’idea: “Per uscire dalla crisi, stampiamo euro”; naturalmente, se lo facessimo, diventeremmo dei falsari, non potendo stampare euro; mi sono ricordato di un vecchio film “Viva Villa” sulla rivoluzione messicana: il generale Pancho Villa conquista con le armi il potere ed entra nel palazzo presidenziale, inizia così a ricevere le autorità, che chiedono i denari per l’esercito, per la scuola, per i dipendenti, ecc…; Villa si rivolge ai suoi aiutanti e chiede che le richieste vengano controllate ed esaudite, ma la risposta è: “Non abbiamo soldi”, al ché, Villa, molto arrabbiato, ordina: “Se non ci sono soldi, stampiamoli”;  il risultato fu che, dopo pochi mesi, il generale Pancho Villa fu fucilato: non bastano le parole per pagare i debiti.

A mio parere, lo sforzo del Governo per ridare credibilità  all’Italia nel mondo è enorme (ricordiamoci dei sorrisi ironici dei capi di stato tedesco e francese all’indirizzo del nostro primo ministro e della nessuna considerazione che godevano i nostri ministri all’estero prima del governo Monti), ma questo non basta ed è, a mio avviso, necessario uno sforzo comune degli italiani tutti (nel 2008 in piena crisi finanziaria e industriale la Toyota decise di tagliare, da subito, per tutti, il 10% delle retribuzioni e, con questo, risolse i suoi problemi finanziari, senza l’aiuto dello Stato, mentre gli Stati Uniti ed altri Stati si avvalsero di enormi prestiti e/o finanziamenti dello Stato); si potrebbero concentrare tutte le risorse politiche, economiche, finanziarie per fermare i trasferimenti delle nostre aziende all’estero (nel 2011, 720 aziende del nord est hanno trasferito la loro sede in Svizzera, non in Albania, ma in Svizzera, dove il costo del lavoro è più caro che in Italia e dove le tasse si pagano, ma la burocrazia aiuta l’impresa e non la ferma e non la fa partire; nello scorso maggio, a Magliano Veneto, si sono riuniti 400 operatori economici e hanno incontrato il governatore della Carinzia per esaminare l’utilità di andare in Austria a fare impresa, anziché in Italia.

I politici e gli economisti tutti parlano di crescita, produttività, competitività, semplificazione, investimenti in ricerca, formazione, innovazione, istruzione, politiche dei governi, investimenti sui nuovi mercati; si fanno tanti convegni governativi, regionali, provinciali, comunali, camere di commercio, confindustria, sindacati, televisioni, centri studi, associazioni e chi più ne ha ne metta, i risultati sono:

  1. a) Spese enormi
  2. b) Senza alcun costrutto.

Per fermare l’esodo delle nostre imprese e chiedere che quelle estere investano in Italia è assolutamente necessario che la Giustizia funzioni, che i debiti vengano pagati (anche dallo Stato) in tempi certi e ragionevoli: senza Stato di diritto non si va da nessuna parte.

Ma veniamo alla viticoltura a Case Basse. La situazione climatica primaverile è stata caratterizzata dall’inizio delle piogge il 4 aprile con temperature basse rispetto alla media, salvo pochi giorni caldi, siamo alla metà di giugno senza che il caldo si sia manifestato; le viti sono molto belle con uno sviluppo regolare dei grappoli e delle foglie: questa situazione metereologica mi ha permesso di fare sinora solo tre trattamenti (sempre con sostanze naturali). Come tutti gli anni, tutte le viti sono state zappate manualmente, nello stesso modo procediamo alle operazioni di legatura, spollonatura, assestamento e scelta dei grappoli: se posso esprimere un desiderio, vorrei dei bei giorni di sole pulito, ma mi accontento di quanto arriverà.

Cosa ne pensate?