“Some see a wine loved not wisely, but too well” di E. Asimov

“The New York Times”

«Gli stretti tradizionalisti come il Sig Biondi Santi e il suo alleato, Gianfranco Soldera, i cui vini Case Basse di Soldera possono essere i più grandi Brunello fra tutti, non approvano molto di quanto passa per Brunello di Montalcino oggi. Essi sostengono che il vino troppo spesso è fruttato, rotondo e ricco, senza nessuna sembianza del carattere del Sangiovese classicamente angolare, austero del passato. I Brunello invecchiati in barriques, o piccole botti di rovere nuovo della Francia, piuttosto che nelle grandi botti, essi dicono, possono venire dalla California o dall’Australia considerando la distintività che possiedono».

«Degustare un Brunello prodotto tradizionalmente come Biondi Santi o Soldera è chiedersi perché qualcuno abbia mai voluto produrre un tipo diverso di vino. I Biondi Santi oggi sono spesso criticati come troppo magri e austeri e si dice richiedano troppo invecchiamento, ma al mio assaggio essi sono come gemme tagliate precisamente, offrendo sentori chiaramente delineati che, anche in un’annata relativamente giovane come il 1999, sono allo stesso tempo aggraziati e intensi piuttosto che eccessivi e ricchi. Il Signor Soldera ha lo stesso estremo approccio del Signor Biondi Santi nel fare vino, forse anche di più. Egli tiene il suo vino in grandi botti ben oltre i due anni richiesti. Mentre la maggior parte dei produttori stanno introducendo nel mercato i loro Brunello 2001, il suo 2000 è ancora in legno – “quanto il vino necessita” egli dice. E’ un uomo estremamente deciso nelle sue opinioni che ha recentemente costruito una nuova cantina con muri di roccia invece che di cemento, che egli sostiene distrugga il vino. Ancora in botte, ha un inusuale purezza e grazia, tannico forse, ma ugualmente delicato. Anche se ne avete svuotato un bicchiere non potete dire che il bicchiere è vuoto. L’aroma persiste. Il Signor Soldera indica il vino, il colore di luminoso rubino, e disapprova coloro che valutano un vino dall’intensità del colore. Questo è il colore del Sangiovese – egli dice – lei deve essere in grado di vedere attraverso il vino e vedere la sua unghia dall’altra parte».

“Da parte sua, il Signor Biondi Santi ha una sua proposta. Egli vorrebbe vedre la zona di Montalcino divisa in una serie di subzone, ognuna con il proprio carattere, piuttosto che avere così tante stili contrastanti riuniti insieme come Montalcino. Egli ricorda i comuni che hanno creato la Cote D’Or in Borgogna come l’esempio perfetto, ma riconosce che questo è difficile da avverarsi perchè non sarebbe nell’interesse della maggior parte dei produttori. Che cosa altro vorrebbe veder avverato? Risponde velocemente. “Non più vigne in terreni d’argilla, o sotto i 1.000 piedi. Ritorno al rovere di Slavonia. Ritorno a tre anni in legno. Abolizione delle barriques. “Questo sarebbe sufficiente.”