IL LOGO SOLDERA CASE BASSE

IL SIMBOLO CHE CARATTERIZZA IL LOGO CASE BASSE SOLDERA È UN DELFINO DELL’ANTICHITÀ GRECA

Logo Soldera Case Basse

La scelta nasce da un’idea del pittore italiano Piero Leddi, che ha disegnato anche l’etichetta dei vini Soldera. Il delfino era nell’antica cultura greca l’animale sacro di Dioniso (Bacco per i Romani), dio della felicità e colui che insegna all’uomo a coltivare la vite, il dio del vino.

La mitologia narra di Dioniso catturato dai pirati che lo legarono all’albero della nave: da qui si scatenò la vendetta del dio, che trasformò i pirati in delfini i quali, per farsi perdonare, hanno da allora mostrato costante pietà verso i naufraghi. Leggende narrano anche dell’aiuto che i delfini diedero a Dioniso nel salvare l’amata Arianna abbandonata in un’isola da Teseo. Il delfino venne associato anche al concetto di fertilità e di vita.

Per il simbolismo cristiano il delfino rappresenta il Cristo Salvatore degli uomini nell’oceano della vita, un’immagine di forte rilevanza in una cultura dove il vino ha uno straordinario significato simbolico:

 

«Mentre essi mangiavano, Gesù prese il pane…questo è il mio corpo. Poi prese il calice e, dopo aver reso grazie, lo diede loro, dicendo: ‘Bevetene tutti, perché questo è il mio sangue dell’alleanza, versato per molti, in remissione dei peccati. Io vi dico che da ora non berrò più di questo frutto della vite fino al giorno in cui lo berrò nuovo con voi nel regno del Padre mio»(Vangelo secondo Matteo, 26).

 

«Io sono la vera vite e il Padre mio è il vignaiolo. Ogni tralcio che in me non porta frutto, lo toglie e ogni tralcio che porta frutto, lo pota perché porti più frutto…come il tralcio non può far frutto da se stesso se non rimane nella vite, così anche voi se non rimanete in me. Io sono la vite, voi i tralci. Chi rimane in me e io in lui, fa molto frutto, perché senza di me non potete far nulla. Chi non rimane in me viene gettato via come il tralcio e si secca, e poi lo raccolgono e lo gettano nel fuoco e lo bruciano» (Vangelo secondo Giovanni, 15).

 

«Fu invitato alle nozze anche Gesù con i suoi discepoli. Nel frattempo venuto a mancare il vino, la madre di Gesù disse: ‘Non hanno più vino’…Vi erano là sei giare di pietra per la purificazione dei Giudei, contenenti ciascuna due o tre barili. E Gesù disse loro: ‘Riempite d’acqua le giare’; e le riempirono fino all’orlo. Disse loro di nuovo: “Ora attingete e portatene al maestro di tavola”. Ed essi gliene portarono. E come ebbe assaggiato l’acqua diventata vino, il maestro di tavola, che non sapeva di dove venisse (ma lo sapevano i servi che avevano attinto l’acqua), chiamò lo sposo e gli disse: “Tutti servono da principio il vino buono e, quando sono un po’ brilli, quello meno buono; tu invece hai conservato fino ad ora il vino buono’. Così Gesù diede inizio ai suoi miracoli in Cana di Galilea, manifestò la sua gloria e i suoi discepoli credettero in lui» (Vangelo secondo Giovanni,2).

 

L’immagine disegnata da Piero Leddi è un marchio registrato di proprietà di Gianfranco Soldera ed è tratta da una raffigurazione di un piatto greco datato alcuni secoli prima di Cristo a cui il pittore si è liberamente ispirato e simbolizza anche la lettera S del marchio Soldera.

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