Dalla rivista “Il Chianti e le terre del vino” – di  G. Soldera

Quest’anno la vendemmia si è presentata molto difficile quest’anno per la situazione climatica di agosto; in quel periodo molte piogge ripetute hanno fatto vegetare continuamente la vite che non ha beneficiato del rallentamento della maturazione, ha continuato a sviluppare femminelle ed inoltre la buccia dell’acino non si è indurita; questa situazione ha comportato vendemmia anticipata (la nascita di un bambino a 7 mesi di gestazione comporta sempre maggiori problemi rispetto la nascita regolare in 9 mesi), dispersione di sostanze – che anziché andare nell’uva sono andate nella vegetazione, e bucce più deboli e perciò più soggette ad attacchi di parassiti, muffe, ecc. ecc.

La cultura contadina ha sempre auspicato per il periodo del Solleone (da circa il 25 luglio a circa il 22 di agosto) l’assenza di piogge, grande limpidezza di luce in ogni giorno e a tutte le ore possibili, questo è il tempo ideale in quei giorni per la viticoltura. Devo peraltro sottolineare che anche quest’anno ho ascoltato molti proprietari di vigne, chiedere e auspicare la pioggia in agosto e ciò mi ha molto preoccupato per il futuro della viticoltura.

E  la cattiva stagione può essere solo ovviata da una più attenta cura del contadino:

– riducendo drasticamente i grappoli, mantenendo solo i migliori sia come sanità che come grado di maturazione

– eliminando foglie e femminelle che tolgono luce e calore ai pochi grappoli residui

– eliminando ogni grappolo intaccato da muffe da seccume o altri inconvenienti

– aspettando il momento ottimale di maturazione di quell’uva per vendemmiare

– compiendo un’ ulteriore scelta manuale grappolo per grappolo in cantina prima di diraspare l’uva (la mia esperienza di 33 vendemmie fatte personalmente a Montalcino mi convince sempre più che l’uva non va mai pressata ma solo diraspata)

– nei momenti difficili è ancora più utile la costante e continua sperimentazione e gli studi fatti con le Università che anche quest’anno mi hanno seguito, insegnandomi e permettendomi di capire e di conoscere di più di quanto sapevo alla vendemmia 2006; in particolare ho acquisito nuove conoscenze sulle concimazioni, sui lieviti, sulle temperature di vinificazione, sulla gestione delle foglie, sulle viti malate di mal dell’esca. Consiglio a chi vuole approfondire questi temi di studiare: “Viticoltura di qualità” del Prof. Fregoni, “Microbiologia del vino” dei Proff. Vincenzini – Farris – Romano, che sono a mio avviso indispensabili a tutti coloro che operano o si interessano di vitivinicoltura.

Le autorità preposte continuano a sequestrare vini falsi, contraffatti ed anche dei Brunello falsi sono stati sequestrati in Germania; questo ci deve fare prestare la massima attenzione ai controlli che sicuramente devono essere intensificati sia nel territorio, sia nei punti finali di vendita e ed invito gli operatori a segnalare alle autorità competenti qualsiasi anomalia di prezzo, di fascetta, di etichetta o di altro che dovessero vedere.

Altri 1750 hl di vino sono stati sequestrati dai Nas di Palermo a Partinico, purtroppo le sofisticazioni continuano ad essere un gravissimo problema per i consumatori e per gli operatori onesti.

Annata difficile anche per il turismo italiano, il Presidente della Confindustria del settore, signor Winteler afferma:

– nel 2007 arrivi uguali al 2006

– prezzi carissimi rispetto a Spagna, Francia, Croazia, Grecia, con cattivo rapporto qualità/prezzo

– da anni siamo a crescita zero

– viviamo di rendita su Colosseo, Uffizi, spiagge, montagne, ma non agiamo per far tornare il turista

– dobbiamo privilegiare la cultura dell’ospitalità, investendo in formazione e professionalità; turismo oggi significa “servizio” a tutti i livelli, dall’aeroporto e dalle strade che ti accolgono, fino alla spiaggia, al ristorante, alla città d’arte

– coordinamento tra Regione e Governo per evitare l’errore di muoversi in ordine sparso con costi enormi e risultati negativi

– il problema dei trasporti e della crisi Alitalia è essenziale per il turismo

– eravamo i primi al mondo nel turismo ora siamo al 5° posto e purtroppo presto saremo al 7° posto, gli altri Paesi si muovono e noi siamo fermi trascurando quella che potrebbe essere la prima industria italiana.

Come non essere d’accordo con il presidente Winteler, ma certamente tutti noi dobbiamo agire da subito per migliorare i servizi, la professionalità, e quant’altro attinente al turismo: sarei molto lieto di ricevere segnalazioni e proposte in tal senso poiché anche  la qualità del turismo è essenziale per la conoscenza dei nostri vini.