La qualità del vino – giugno luglio 2010

Dalla rivista “Il Chianti e le terre del vino” – di  G. Soldera

Continua una situazione climatica negativa con abbondanti piogge, poco sole, poca luce e temperature basse; le operazioni manuali di pulizia delle viti procedono bene; sono molto fortunato che i miei dipendenti abbiano un’ elevata professionalità, condizione assolutamente necessaria per poter fare un’uva di ottima qualità ed un vino della stessa altezza che possa durare 40/50/60 anni, se mantenuto in situazioni idonee.

La crisi economica finanziaria ha raggiunto un livello altissimo di pericolo ed incide anche sulla stabilità dei governi; la situazione greca (affrontata a mio parere dalla Comunità con grave ritardo) misura l’altissima fragilità del sistema socio – economico – finanziario occidentale.

Nel mese di febbraio, parlando con amici,  avevo ipotizzato di essere il Primo Ministro cinese e di dover affrontare la crisi finanziaria mondiale e avevo esaminato le due possibilità di agire nell’interesse della Cina:

1) vendere dollari per comperare euro in forte discesa, ottenendo così di ridurre drasticamente le riserve in dollari, sostituendole in parte con euro e guadagnando notevolmente a lungo termine per l’apprezzamento che, passata la bolla speculativa, l’euro avrà sul dollaro; in ogni caso, avere due debitori è meglio che averne uno solo;

2) vendere euro ed accumulare ancora più dollari e perciò euro che si svaluta di più sul dollaro, ottenendo così di comperare beni e servizi dalla CEE a minore prezzo e mettere ancora di più in crisi l’economia CEE, eliminando così dei competitori in grande difficoltà finanziaria, costretti ad acquistare materie prime in dollari sopravalutati e vendere in euro svalutati.

Dalle notizie che si ricavano dai giornali, in questi giorni sembra che il Primo Ministro cinese abbia scelto la seconda opzione, mettendo (insieme ad altri) in grave crisi l’euro e l’economia europea.

Naturalmente spetta ai governi europei ed alla stessa comunità studiare le soluzioni per contenere gli effetti catastrofici che hedge fund, agenzie di rating e – sembra – errori (in buona o cattiva fede?) di operatori che hanno venduto miliardi di titoli – anziché milioni –  con conseguenti perdite economiche spaventose per l’economia europea.

Il mondo occidentale sta subendo traumi continui; gli economisti continuavano a scrivere che mai sarebbe potuto accadere quanto è accaduto nel ’29 negli U.S.A. con il crollo delle borse e che l’economia mondiale, pur con processi ciclici di sbalzi, cali, rialzi era in grado di contenere e di controllare la situazione, impedendo il verificarsi di eventi catastrofici; siamo certi che sia così? Speriamolo.

È da sottolineare inoltre che le falle della Grecia sono state coperte con debiti degli altri Stati, compresa l’Italia, per ben 750 miliardi di euro; tutti noi sappiamo bene che i debiti devono essere pagati e che le scadenze arrivano sempre molto presto.

Dobbiamo sicuramente imparare da queste crisi che vivere al di sopra delle possibilità – per le persone, per le aziende e per gli Stati – è impossibile. Il costo finale diventa il crollo totale; bisogna assolutamente che ciascuno lavori di più e meglio e guadagni di meno; se ci sono altre alternative a questa soluzione sarò lieto di diffonderle.

È di questi giorni la presentazione dei dati relativi al residuo fiscale delle Regioni italiane ed è  significativo il saldo attivo di 42,6 miliardi di euro della Lombardia e quello passivo di 21,7 miliardi di euro della Sicilia: in questo contesto è di grande rilevanza l’attuale situazione politica siciliana, che vede il governatore Lombardo, eletto con i voti del PDL, che si è staccato da Berlusconi, anche votando contro a livello nazionale, inserendo nel governo siciliano, in posti chiave della sanità e del personale,  persone indipendenti dai giochi politico – economici di potere (sanità e personale sono le aziende più dispensatrici di posti di lavoro e di soldi della Sicilia) ottenendo l’appoggio di forze politiche di opposizione a livello nazionale; la domanda che pongo è: questa nuova politica porterà ad una diminuzione del deficit della regione Sicilia o, viceversa, costerà di più allo Stato in termini di sanatoria dei debiti della sanità ed assunzione di altri dipendenti, diretti od indiretti, a carico dell’amministrazione pubblica siciliana?

L’Inter ha vinto quest’anno tre titoli – Coppa Italia, Campionato e Champions League – non era mai successo a nessuna squadra italiana; a mio avviso, il giocatore che ha più contribuito a questi successi è stato Etò, che si è messo al servizio della squadra facendo l’umile gregario, lui che ha vinto 4 Champions League: segnando goals decisivi per le vittorie delle sue squadre, si è messo al servizio dell’Inter, presidiando tutte le zone del campo dove ce n’ era bisogno; questa dimostrazione di dedizione alla causa ha sicuramente dato un apporto essenziale alla compattezza di un team vincente; certamente l’allenatore ha dimostrato che l’intensità del continuo lavoro, la preparazione, l’attenzione e lo studio di ogni minimo particolare, la difesa dei suoi giocatori nei confronti dei terzi,  ma anche pretendere dagli stessi il massimo impegno, sono state le condizioni che hanno permesso all’Inter di raggiungere questi risultati eccezionali. La considerazione che si deve fare è che il duro e costante impegno nel lavoro paga e questo è sicuramente un esempio che dovrebbe essere seguito da tutti gli italiani per affrancarsi dal debito pubblico e dare così ai nostri figli e nipoti una situazione economica non gravata dai nostri debiti.

La situazione del mercato mondiale del vino è difficilissima; la domanda (salvo le eccezioni per i grandissimi vini) cala pericolosamente, l’offerta aumenta anche per effetto dei vini prodotti da nuove nazioni vitivinicole, determinando così un ribasso dei prezzi all’origine; le soluzioni per l’Italia sono a mio avviso:

  1. a) produrre di meno.
  2. b) Produrre meglio.
  3. c) Difendere, con rigidissimi controlli da parte degli organi competenti dello Stato, le produzioni DOCG – DOC – IGT.
  4. d) Studiare e garantire DNA e tracciabilità (interessantissime ed importantissime le ricerche in corso dalla dott.ssa Rita Vignani dell’Università di Siena – Dipartimento di Scienze Ambientali).
  5. e) Studiare e divulgare gli effetti salutisti del vino (il Sangiovese è particolarmente vocato sotto questo aspetto).

Naturalmente queste sono solo alcune tracce di un percorso molto più articolato, che comprende anche il turismo, il territorio, la gastronomia, i prodotti locali, ecc.

Sono certo che ciascun lettore possa ampliare, modificare ed arricchire questa lista di cose da fare con i fatti e non con le parole.

Cosa ne pensate?