“Soldera, il re del Brunello svela i suoi segreti” di E. Pagano

“Il Secolo XIX”

Il 22 settembre scorso, Orlando Grondona, grande amico di Soldera e, insieme al fratello Gildo, straordinario produttore di dolci nell’omonima azienda, ha organizzato al famoso Ristorante “Ippogrifo” di Genova una verticale di Brunello Riserva Soldera. Sei annate, dal 1994 al 1999, sono state protagoniste di un’ottima cena a base di pesce cui hanno partecipato, a pagamento,  28 persone accomunate dalla passione per il buon vino e la buona cucina. Una verticale di Brunello Soldera rappresenta un evento per gli estimatori di Case Basse e secondo Gianfranco Soldera questa è una delle modalità ottimali per conoscere i vini Soldera, espressione tipica del terroir e unici, diversi in ogni annata. I vini – sottolinea spesso Soldera- si conoscono in cantina assaggiandoli dalle botti durante la maturazione e, una volta in bottiglia, accompagnati alla buona cucina, a tavola con gli amici.

Commentando la serata, la giornalista scrive «La cosa che più sorpende del vino di Soldera sono i profumi, le essenze che mutano continuamente nell’arco delle ore e dei giorni». Così la risposta di Soldera «Si perchè guai se dopo 48 ore che la bottiglia è stata aperta, perfino dopo 15 giorni, il vino non comunica più niente. Un grande vino è vivo e continua a vivere”. Un vino, suggerisce, “per il 95% si assaggia con il naso, al palato poi si cercano conferme».