20 Mag “Il broker del Brunello” di D. Thomases
“Ventiquattro”
«E’ una delle più riuscite riscoperte del Sangiovese, della tradizione, dei metodi del contadino. Pochissime bottiglie per parlare della terra toscana ai pochi veri appassionati di tutto il mondo».
«Una filosofia di lavoro e di vita che punta all’essenzialità e al rispetto dell’ambiente, ma al servizio di un nuovo concetto di qualità, non di ideologie o ecologismi astratti. Agli ottimi primi Brunello di Montalcino degli anni Settanta sono seguiti millesimi storici come il 1981, il 1983 e il 1985, che hanno ridefinito le potenzialità della zona e del Sangiovese. Ma il concetto di annata difficile o piccola non esiste per questo produttore, come testimoniano gli strepitosi Brunello 1987,1991, 1994, millesimi in cui tanti produttori della denominazione si sono dannati l’anima per poter presentare qualcosa di accettabile. E forse siamo solo agli inizi: il Brunello di Montalcino Riserva Intistieti 1999, di prossima commercializzazione, potrebbe benissimo essere il miglior vino mai conferito da questa terra, mentre i vini del 2000 sono quasi allo stesso livello».